CADUTI II GUERRA MONDIALE

 

La lapide posta a lato della tribuna del Picco ricorda gli sportivi caduti durante il secondo conflitto mondiale. Alcuni sono finiti nei campi di concentramento come il Presdente dello Spezia Perioli o il giovane calciatore Buffa, altri sono stati uccisi dai nazi fascisti come i partigiani Fusco, Tanca ed i fratelli Incerti, qualcuno dagli alleati come Ferrari e Santillo. Le storie di questi sfortunati sono diverse tra loro ma tutti sono accumunati dall'aver dedicato parte della loro giovane vita allo Spezia Calcio.

GENNARO SANTILLO (La Spezia 01/01/1908 – Castelvetrano 13/04/1943)

Prodotto del vivaio spezzino, fu uno dei migliori calciatori dell’epoca. Utilizzato nel ruolo di centromediano metodista , debuttò in maglia bianca, segnando il primo goal, il 13 dicembre del 1925 nella vittoria per tre a zero contro gli Astigiani. Rimase nello Spezia per sette stagioni di cui due giocando al fianco del fratello minore Umberto. Vinse il titolo nazionale di prima divisione nel 1929 ottenendo la qualificazione al primo campionato di Serie B. Nel 1932 è vicino al trasferimento al Genova ma a sorpresa viene ceduto al Palermo, neo promosso in Serie A, per la cifra record di settantamila lire. A Palermo diventerà uno dei fedelissimi della società siciliana con oltre duecento presenze. Dopo un breve passaggio al Grosseto in compagnia del fratello Umberto tornò in Sicilia dove nel 1943 rimase vittima di un mitragliamento aereo.

Le sue spoglie si trovano nel cimitero dei Capuccini a Catania . 

GIUSEPPE FERRARI (Rivarolo (Ge) 08/08/1913 – Siracusa 10/07/1943)

Dopo aver militato nella Rivarolese passò al Genova 1893 con cui esordì in Serie A nel 1933. Dopo due sole presenze fu ceduto, nel 1934, alla Sanremese in Serie C dove rimase fino al 1938. Terminati gli studi ed ottenuta la laurea in lettere, venne chiamato a svolgere il servizio militare a La Spezia e dopo aver sostenuto un provino con gli aquilotti lo inseriscono nella squadra guidata da Gino Rossetti che si apprestava a disputare il campionato di Serie B . Il 18 settembre 1938 debuttò in maglia bianca nel pareggio casalingo per 2 a 2 contro il Siena. In quella stagione fu utilizzato in 29 occasione senza segnare reti. Il campionato dello Spezia si concluse con una amara retrocessione in Serie C. L’anno seguente fu confermato dal nuovo tecnico Nehadoma. Poco utilizzato nel girone d’andata giocò interamente quello di ritorno raccogliendo al termine del campionato 18 presenze e 4 reti. Lo Spezia vinse il suo girone di Serie C ma usci sconfitto dagli spareggi promozione dove Ferrari giocò 6 volte segnando 2 reti contro il Taranto.  L’esclusione del Palermo dal campionato per motivi economici, consentì allo Spezia di essere ripescato nella categoria superiore. Nella terza stagione con lo Spezia giocò in sette occasioni chiudendo nel 1941 con un bilancio di 54 presenze 4 gol in campionato, 6 presenze 2 gol negli spareggi e 2 presenze in coppa italia.

Il precipitare degli eventi politici lo trovano in sicilia dove svolge servizio con il grado di Tenente nel 146° reggimento costiero, Quando gli anglo-americani, nella notte tra il 9 e 10 luglio 1943, dettero inizio all’operazione Husky con lo sbarco delle truppe in sicilia,  Ferrari si trovava a difesa di un ponte sul fiume Anapo a ridosso del porto di Siracusa, quando la sua postazione fu travolta dalle truppe dell’ Ottava armata formata da anglo-canadesi. La strenua difesa di Ferrari e dei suoi commilitoni non fu dimenticata ed oggi quel ponte è intitolato ai caduti del 10 luglio 1943. Decorato alla memoria con la Medaglia d’Argento al Valor Militare oggi le sue spoglie riposano  nel cimitero spezzino dei Boschetti

 

ARMANDO FRIGO (Clinton (Usa) 05/08/1919 – Crkvice 10/10/1943)

Nato e cresciuto negli Stati Uniti da genitori italiani, nel 1925 tornò con la famiglia in Italia per stabilirsi a Vicenza. Con la squadra veneta iniziò la sua carriera , successivamente passò alla Fiorentina. Nel 1942 arrivò allo Spezia di Ottavio Barbieri che si apprestava a disputare uno dei migliori campionati della sua storia. Dopo aver debuttato alla prima di campionato contro il Pisa, lasciò il posto a Borra. L’infortunio di Carapellese gli permise di raccogliere altre cinque presenze nella fase centrale del campionato. Il 14 febbraio del 1943 giocò a Savona quella che per lui si rivelò l’ultima partita della sua carriera. Lasciato il calcio frequentò la scuola Allievi ufficiali. Con il grado di tenente venne inviato al fronte  con la Divisione di fanteria "Emilia". La firma dell’armistizio dell’otto settembre 1943 lo trova in Croazia dove per circa un mese resiste, con i suoi soldati, all’assedio delle truppe tedesche. Il 10 ottobre viene catturato e dopo un processo sommario, viene fucilato insieme ad altri tre ufficiali italiani. Al momento della fucilazione aveva in tasca la tessera di calciatore della Fiorentina

Bernardo Poli (San Giovanni Lupatoto 27/03/1915 – Milano 02/03/1944)

Inizia la sua carriera di calciatore nelle giovanili del Milan che lo cede allo Schio e poi al Padova. Dopo una buona stagione nel Brescia nel 1939 viene acquistato dall’ Ambrosiana Inter dove si laurea Campione d’Italia.  Distaccato presso la base militare di Cadimare per continuare a svolgere la sua attività calcistica, viene ceduto in prestito allo Spezia, che stà disputando una delle migliori stagioni della sua storia. Debutta nel dicembre del 1942 a Padova segnando il suo unico gol con la maglia bianca. L’allenatore Barbieri lo utilizza al posto dell’infortunato Persia e quando questi rientra, è Bruno Rossi a lasciargli il posto.  Al termine del campionato, concluso con 21 presenze, torna a disposizione dell'Ambrosiana ma il 2 marzo del ’44 rimane vittima di un incidente mortale che ne ferma la carriera. 

WALTER INCERTI VECCHI – (La Spezia il 21/10/1921- 27/07/1944)

RICCARDO INCERTI VECCHI  – (La Spezia il 17/10/1924 – 1944)

Walter era stato aggregato alla prima squadra ed aveva giocato in precedenza nella Serie C con gli Oto Meccanici di La Spezia Riccardo più giovane aveva militato nelle formazioni giovanili.

I loro nomi sono riportati sulla lapide posta nel novembre 1945 all’interno dello stadio Alberto Picco. Sul blog “digilander.libero.it/leoiv1964/Zii.htm”  è descritta lo loro storia che di seguito viene riportata :

“Walter dopo l’8 settembre 1943, smessa la divisa di Marinaio, con una scusa convinse il padre a lasciarlo andare a Correggio (RE), dove vivevano i nonni e gli zii paterni. Qui si mise in contatto con i nascenti gruppi di resistenti ed entrò a far parte delle Brigata Partigiana “G. Garibaldi”,operante nella zona di Ramiseto/Castelnuovo nei Monti.

Riccardo, allora diciottenne, fu chiamato alla leva e mandato a Firenze. Da qui su pressante invito di Walter scappò, disertando la Compagnia e unendosi al fratello nelle fila partigiane. Rimasero entrambi vittime, assieme ad altri giovani resistenti, di un’imboscata tesa loro dai tedeschi - pare a seguito di una spiata - nella località detta “Sparavalle”, ove esisteva una sorgente d’acqua.

Al termine del conflitto il padre, assieme ad un cognato, partì da La Spezia in bicicletta alla ricerca dei figli, della cui probabile morte era stato avvisato dal Comando Partigiano. Walter, capo di quel drappello di giovani, era stato ucciso all’istante mentre chiedeva informazioni a un abitante del posto, lì recatosi ad attingere acqua; Riccardo, ferito e fatto prigioniero, fu dapprima portato a Castelnuovo nei Monti, quindi a Reggio Emilia, dove se ne persero le tracce. Il corpo di Walter fu sepolto dai contadini nel luogo dell’assassinio e lì fu ritrovato dal padre, che ne portò a casa i resti; di Riccardo purtroppo non venne mai ritrovato il corpo,e dopo molte ricerche il padre abbandonò la speranza di poterne almeno riavere le spoglie.

Esiste un cippo che ricorda l’accaduto in località “Sparavalle”, e altre lapidi ne ricordano il sacrificio presso lo Stadio “A. Picco” di La Spezia, dove avevano svolto la loro attività sportiva e presso lo stabilimento industriale “S. Giorgio Elettrodomestici”, dove Walter aveva lavorato.

 E' stato deciso di intitolare loro una Scuola Media Statale, nella frazione della Spezia denominata “Fabiano”, ove erano nati.”

Walter Incerti Vecchi in divisa da marinaio con due calciatori dello Spezia che arriveranno alla nazionale, Eusebio Castigliano e Riccardo Carapellese

Roberto Fusco (La Spezia 24/09/1916 – La Spezia 11/04/1945)

Cresciuto nelle giovanili spezzine, debutta alla seconda giornata del girone di ritorno del campionato di Serie C 1935/36. La stagione successiva viene impiegato esclusivamente nella squadra riserve ma nel 1937/38 torna in prima squadra disputando 7 incontri tra campionato e coppa Italia segnando 2 gol. Il 15 gennaio del 1939 gioca a Padova l'ultima partita in maglia bianca. In totale saranno 10 in serie B con 1 gol e 2 in Coppa Italia ed 1 gol. Durante la guerra di liberazione si unì  ai partigiani. Catturato dai repubblichini venne rinchiuso nella caserma del XXI Reggimento fanteria a La Spezia dove attualmente sorge il complesso del 2 giugno. La caserma era tristemente famosa per le torture a cui erano sottoposti i detenuti.  Il 10 aprile del 1945 venne fucilato insieme ad altri quattro compagni, giustiziati per rappresaglia ad un atto di sabotaggio che aveva distrutto il ponte sul fiume Graveglia nel comune di Beverino.
Il suo nome è ricordato nella lapide che venne posta nel novembre del 1945 all’interno dello stadio Alberto Picco e le sue spoglie riposano nei loculi riservati ai partigiani all’interno del cimitero spezzino dei Boschetti.

Alfio Buffa (La Spezia 30/08/1926 - Mauthausen 06/09/1945)

Aggregato alla prima squadra nella stagione 1941/42 non ha la soddisfazione di esordire. Deportato a Mauthausen muore quando la guerra è ormai finita senza riuscire ad essere rimpatriato